Ossigeno Ozono terapia
L’ozono in particolare, è principalmente un potente antinfiammatorio e battericida. In più, le sue proprietà permettono di rafforzare il sistema immunitario. Tra tutte le sue qualità, esso favorisce l’assorbimento dell’ossigeno da parte delle cellule, per cui si accompagna anche alle cure del cancro: quest’ultimo infatti si sviluppa in aree con scarsa ossigenazione. In campo oncologico l’ossigeno-ozono terapia viene utilizzata per di più congiuntamente a radioterapia e chemioterapia dato che, oltre a ridurne gli effetti collaterali migliorando sensibilmente la qualità della vita dei pazienti, ne rende più efficaci gli effetti. Essa può essere inoltre utilizzata in diverse branche della medicina.
Nel particolare ambito fisioterapico, innumerevoli patologie vengono trattate attraverso l’ossigeno-ozono terapia, quali fibromialgia, lombalgia, sciatalgia, gonalgia, artrosi di anca, ginocchio e spina dorsale, artrite, osteoartrite, tendinite ed epicondilite e, tra gli impieghi più diffusi, vi è il trattamento dell’ernia al disco. Per il caso specifico di questo disturbo si procede immettendo nel disco la suddetta combinazione di gas, la quale attiva un processo che ha come effetto la disidratazione dell’ernia e la sua conseguente scomparsa.
La terapia, per tutti i tipi di patologie, risulta indolore e poco invasiva. In generale, esistono due principali metodi di somministrazione. La grande autoemotrasfusione, la quale consiste nel prelevare dal paziente 250 ml di sangue, miscelarlo con 250 ml di composto ossigeno/ozono in un contenitore esterno e, trascorsi alcuni minuti, iniettare il sangue trattato nuovamente nel corpo del paziente per via endovenosa.
La piccola autoemotrasfusione, la quale consiste nel prelevare questa volta 10 ml di sangue con una siringa già contenente 10 ml di miscela, agitare per poco meno di mezzo minuto e successivamente reintrodurre il contenuto della siringa per via intramuscolare.
L’applicazione locale, impiegata più che altro per il trattamento di patologie come ulcere, ferite e lesioni, consiste nell’introdurre il composto gassoso in uno specifico contenitore (in cui precedentemente è stato creato il vuoto) e farvi inserire la parte del corpo interessata. La tecnica intrarticolare, la quale consiste nell’inoculare la miscela gassosa in un’articolazione in quantità dipendente dalla sede di iniezione. Attraverso l’ausilio di questa tecnica, il paziente potrebbe avvertire un leggero bruciore e gonfiore, che però scompariranno in tempi molto brevi. A questo metodo spesso viene associata l’iniezione sottocutanea, creando una combinazione di maggior efficacia. Infine, altra importante metodologia è l’insufflazione rettale. Essa consiste appunto nell’introdurre la miscela gassosa attraverso il retto. Questa procedura viene utilizzata principalmente per pazienti affetti da stipsi, flatulenza, meteorismo ed altri disturbi gastrointestinali, ma anche per problemi come artrite e cefalea. Particolare beneficio dell’introduzione tramite retto possono trarne i malati di cancro per migliorare l’assimilazione delle sostanze nutritive di cui difettano a causa della malattia.
L’ossigeno-ozono terapia, oltre che per patologie più gravi e dolorose è molto utile anche in campo estetico essendosi dimostrata efficace nel trattamento di alcuni disturbi della pelle come cellulite, acne, alopecia, micosi ed eczema.