
La pandemia ha stabilito nuovi standard per quanto riguarda le visite cardiologiche e allo stesso tempo è possibile notare anche come questi pazienti abbiano deciso di effettuare i diversi controlli in maniera differente rispetto quelli tradizionali. Ecco cosa tutto occorre conoscere in merito ai nuovi standard e alle modifiche che il suddetto problema ha portato in tale settore.
Una maggiore attenzione per i pazienti
Il Covid-19 ha comportato un netto cambiamento degli standard ospedalieri, specialmente per quanto concerne quei reparti dove vengono svolti determinati controlli. La cardiologia, ramo della medicina che assume una grande importanza in quanto riguarda le patologie che interessano probabilmente l’organo principale del corpo umano, si è quindi ritrovata a dover fare i conti con una serie di situazioni che hanno comportato un rapido adattamento per preventivare i pazienti da situazioni tutt’altro che ottimali da fronteggiare.
Ogni scelta adottata è stata presa proprio in virtù del fatto che i rischi riscontrati tendono a essere particolarmente elevati e pure oggi, seppur i contagi siano in lieve diminuzione, il settore della cardiologia ha deciso di mantenere attivi determinati standard con l’obiettivo di prevenire un aggravamento della condizione di salute dei propri pazienti.
Il controllo preventivo e la suddivisione in aree
Il controllo preventivo rappresenta uno dei passaggi fondamentali introdotti nell’ambito della cardiologia. Ogni paziente, infatti, viene sottoposto a un breve test per valutare effettivamente se questo è stato colpito dal virus oppure se si tratta di una persona che non ha riscontrato problematiche particolari, ovvero che non ha contratto il virus. I tamponi, così come altri controlli specifici, vengono svolti sui pazienti prima di un esame o un ricovero e questo rappresenta un passaggio fondamentale che permette la suddivisione dei vari pazienti.
In molti ospedali, infatti, il reparto di cardiologia è stato strutturato adeguatamente per ricevere le varie tipologie di pazienti: per esempio nella zona bianca della cardiologia vengono ricoverati o sottoposti a dei controlli specifici coloro che non hanno contratto il virus. In questo modo tutti i diversi controlli che vengono svolti in questo reparto non subiscono particolari modifiche per evitare che il paziente possa essere colpito dal virus. Ovviamente tutte le misure di prevenzione vengono adottate anche in questa particolare circostanza.
Occorre precisare ovviamente come la seconda zona creata dai vari ospedali per la cardiologia è quella rossa. In questo caso occorre prendere in considerazione come si faccia riferimento ai vari pazienti che, oltre ad avere problemi cardiovascolari o altri che rientrano in questo settore della medicina, hanno pure il Covid19. Questa zona, realizzata con estrema cura dai vari ospedali, consente di affrontare entrambe le problematiche: i pazienti si ritroveranno quindi a essere sottoposti a dei trattamenti che non si limitano solamente alla risoluzione dei vari problemi relativi al cuore ma, al contrario, anche quelli in merito al Covid vengono affrontati.
Inoltre, la creazione della zona rossa permette a tutti gli effetti di evitare che si possa subire il classico incremento di contagi: evitare il contatto diretto tra un paziente sano e uno che invece è positivo ai test, quindi ha contratto il virus, rappresenta l’obiettivo principale che viene raggiunto dagli ospedali che hanno deciso di adottare queste misure di sicurezza. Infine occorre anche parlare della zona rosa dei vari ospedali e del reparto di cardiologia. In questo caso si fa riferimento a quei pazienti su cui si hanno dei dubbi in merito al contagio da Covid.
Alcuni controlli, infatti, potrebbero dare degli esiti poco precisi, quindi i pazienti devono essere sottoposti ad altri esami. Non potendo entrare in contatto con una delle due categorie delle zone del reparto di cardiologia, questi pazienti vengono sottoposti ad altri esami che permettono poi di capire quale sia la zona ideale nella quale inserirli, ovvero bianca o rossa, per poi affrontare il trattamento utile per risolvere le patologie legate al cuore e al sistema circolatorio. Ecco quindi che tutte queste prime modifiche hanno comportato una serie di cambiamenti al settore della cardiologia i cui procedimenti si sono rivelati essere fondamentali per evitare che durante la pandemia, presso gli ospedali o nelle cliniche private, potessero esserci episodi di contagi e quindi nuovi focolai.
La programmazione dei controlli e degli interventi
Altro aspetto importante che occorre prendere in considerazione nel momento in cui si fa riferimento al settore cardiologico in riferimento alla pandemia, consiste nel fatto che le diverse visite sono state oggetto di un sistema di prenotazione leggermente differente rispetto a quanto accadeva in passato. In tal caso i pazienti devono inoltrare la richiesta di visita con largo anticipo, nonché effettuare il classico tampone grazie al quale è possibile avere l’occasione di prevenire una serie di potenziali situazioni complicate.
Svolgere questo test preventivo permette ai reparti di cardiologia, sia pubblici che presso le strutture private, di adattare al meglio l’intera struttura, scegliendo quindi diverse tipologie di soluzioni che non hanno alcun impatto negativo sulla qualità e precisione delle varie visite alle quali deve sottoporsi il paziente. Si tratta quindi di una procedura aggiuntiva che permette al settore di essere sempre pronto ad affrontare le diverse situazioni e inoltre occorre precisare anche come questo genere di procedure tende a offrire un grado di sicurezza maggiore per i pazienti. Pertanto le varie visite si svolgono con frequenza adottando qualche modifica fondamentale mediante la quale è possibile avere la sicurezza che il risultato finale ottenuto possa essere definito come il migliore in assoluto.
I pazienti, come si rapportano alle modifiche
Per quanto riguarda i cambiamenti relativi al settore cardiologico, i pazienti hanno espresso dei pareri positivi in quanto i suddetti cambiamenti sono accuratamente scelti proprio per fare in modo che le patologie delle quali soffrono possano essere curate. La prevenzione, in questo caso, rappresenta un elemento chiave da non sottovalutare e questo permette ai pazienti stessi di sentirsi maggiormente sicuri nel momento in cui effettuano i diversi controlli, garantendo quindi la migliore delle soluzioni in termini di sicurezza.
Occorre inoltre precisare un ulteriore dettaglio, ovvero il fatto che i pazienti difficilmente rinunciano alle varie tipologie di controlli, specialmente se periodici e ritenuti fondamentali, evitando quindi che la situazione possa essere tutt’altro che ottimale. Anche un controllo che non viene effettuato, in certi casi, potrebbe essere sinonimo di una patologia che tende a peggiorare, quindi che comporta una situazione di potenziale pericolo per quella persona che soffre di determinati disturbi. Ecco quindi che la variazione dei sistemi di sicurezza è stata vista come ottimale e in grado di rispondere perfettamente alle esigenze degli stessi pazienti, che quindi si sentono come maggiormente tutelati.
Pertanto il settore della cardiologia ha deciso di adottare dei sistemi di sicurezza che, di fatto, non hanno avuto alcun impatto negativo sulla qualità dei vari controlli svolti ma, al contrario, hanno permesso ai diversi pazienti di sentirsi maggiormente sicuri. In tempo di pandemia i controlli non hanno subito quel drastico calo come accaduto in altri settori sanitari che non sono riusciti ad adattarsi alle normative di sicurezza per evitare un incremento dei contagi.